L’Insufficienza Ovarica Precoce: ne parliamo nella 16° Giornata Mondiale della Menopausa

Sabato 17 ottobre 2020 ricorre la sedicesima Giornata Mondiale della Menopausa; noi cogliamo l’occasione di ricordare a tutte le donne che la sfida della menopausa si vince continuando a sensibilizzare circa gli effetti che i nostri ormoni hanno sul benessere fisico e mentale.

Quest’anno, la Giornata Mondiale della Menopausa si è focalizzata sulla Insufficienza Ovarica Precoce. Questa condizione colpisce una donna su 100 sotto i quarant’anni, una su 1.000 sotto i trent’anni, e una su 10.000 sotto i 20 anni, e può avere importanti conseguenze fisiche ed emozionali che incidono sulla qualità della vita, sulla vita sessuale, sul benessere mentale cognitivo, sulla fertilità, sulla salute delle ossa e del sistema cardiovascolare.

L’Insufficienza Ovarica Precoce ha una prevalenza dello 0,1% nelle giapponesi, dell’1% nelle caucasiche, e del 14% nelle afroamericane e ispaniche. È una condizione spesso non diagnosticata o erroneamente diagnosticata, anche perché, spesso, le donne con cicli irregolari o tendenza all’amenorrea non richiedono cure mediche. Il 25% delle pazienti riceve una diagnosi di Insufficienza Ovarica Precoce dopo cinque anni, e il 50% deve vedere più di tre specialisti prima di avere una diagnosi, che spesso arriva solo perché si concretizza una condizione di infertilità o subfertilità. Inoltre, spesso i sintomi sono mascherati dalla contraccezione ormonale, che viene appunto data alle pazienti con cicli irregolari o tendenti all’amenorrea.
Una donna su quattro non presenta sintomi, condizione questa che ne influenza anche l’intempestività della diagnosi. La British Menopause Society la definisce come una condizione di oligomenorrea/amenorrea della durata superiore a quattro mesi, associata a valori elevati di FSH (maggiore di 40 IU/ml) misurati in almeno due occasioni a distanza di quattro fino a sei settimane di intervallo su donne di 40 anni o meno.

L’Insufficienza Ovarica Precoce è caratterizzata da una riduzione dei livelli degli estrogeni dovuta a deficit dell’ovulazione. Allo stesso tempo, in presenza di cicli anovulatori, il corpo non produce nemmeno la giusta quantità di progesterone. Bassi livelli di estrogeni e progesterone producono un aumento di FSH e LH e non essendoci una variazione ciclica di estrogeni e progesterone, le mestruazioni si fermano o diventano irregolari. Per tale ragione, queste pazienti possono presentare alcuni sintomi tipici della menopausa e hanno maggiore difficoltà a rimanere in gravidanza. Le cause, nella maggior parte delle situazioni, non sono conosciute. Di sicuro le più gravi includono l’ovariectomia (rimozione chirurgica delle ovaie) o trattamenti chemioterapici ovvero radioterapici che danneggiano le ovaie. Patologie autoimmuni, diabete, alterazioni tiroidee e morbo di Addison sono associate all’Insufficienza Ovarica Precoce.

L’Insufficienza Ovarica Precoce ha una prevalenza dello 0,1% nelle giapponesi, dell’1% nelle caucasiche, e del 14% nelle afroamericane e ispaniche […]
Una donna su quattro non presenta sintomi, condizione questa che ne influenza anche l’intempestività della diagnosi.

British Menopause Society et al

Infine, la predisposizione genetica sembra avere comunque un ruolo, così come la severa perdita di peso dovuta a gravi disturbi alimentari. Il sintomo più comune è la cessazione di cicli regolari; in aggiunta, le donne possono avere vampate di calore con sudorazione, insonnia, calo della libido (dovuto alla contemporanea diminuzione di androgeni, in particolare di testosterone), calo della concentrazione, dolori articolari, variazioni nello stato dei capelli e della pelle, depressione e ansia, perdita di memoria, secchezza vaginale durante i rapporti, vaginiti e cistiti ricorrenti, fino alla stessa incontinenza.

Per trattare l’Insufficienza Ovarica Precoce si usa, molto spesso, la pillola contraccettiva, ma questa terapia non dà benefici per il rischio cardiovascolare o la salute delle ossa.

Vantaggi degli Ormoni Bioidentici come alternativa terapeutica

La BHRT costituisce una valida alternativa sia per alleviare sintomi come vampate, insonnia, irritabilità e instabilità dell’umore, calo della libido, cistiti ricorrenti, infiammazioni vaginali, sia come prevenzione per il rischio cardiovascolare e l’osteoporosi. Anche nella condizione di Insufficienza Ovarica Precoce, la BHRT viene “tagliata su misura“ trattando ogni paziente in maniera personalizzata, con terapie diverse a seconda dei sintomi presenti: ad esempio la secchezza vaginale può essere trattata con estrogeni locali per aumentare l’elasticità e la lubrificazione, nonchè lo stato infiammatorio conseguente al calo estrogenico.
È possibile che, trattandosi di donne giovani, le pazienti affetti da Insufficienza Ovarica Precoce necessitino di un dosaggio più elevato di estrogeni rispetto a quello necessario in menopausa, e cioè proprio di quella quantità che avrebbero avuto se fossero state regolarmente mestruate. In queste pazienti, la terapia a base di ormoni Bioidentici può essere protratta per anni, “sfumando“ fino all’età menopausale naturale (51-52 anni di età).
Bisogna però rilevare che in queste donne si registra non solo una elevata discontinuità nell’assunzione di BHRT, ma anche una percentuale del 70% di abbandono della stessa entro i cinque anni. Sembra che questo sia dovuto a una mancanza di informazione e supporto sulla terapia ormonale sostitutiva a base di ormoni Bioidentici e in particolare alla stigmatizzazione della correlazione tra la suddetta terapia a base di ormoni Bioidentici e il rischio di cancro al seno, sebbene sia stato rilevato che tale correlazione non esista nelle donne che presentano Insufficienza Ovarica Precoce. In conclusione: le donne affette da Insufficienza Ovarica Precoce necessitano di essere seguite con un approccio personalizzato, follow-up ormonali, supporto per la risoluzione dei disturbi attuali e monitoraggio di quelli a lungo termine.
L’auspicio è che con l’aiuto di studi clinici randomizzati controllati si possa, in futuro, trovare il giusto regime terapeutico (incluse preparazioni, metodi e dosi) e studiare meglio le implicazioni a lungo termine sulla salute delle donne. Per ulteriori informazioni e dati sulla Insufficienza Ovarica Precoce potete consultare il seguente lavoro di ricerca a cura della Società Internazionale della Menopausa.

Buona lettura!