Ormoni bioidentici: se ne parla su Repubblica

Riportiamo di seguito, dall’Archivio di repubblica.it, l’articolo di Elvira Naselli pubblicato sull’edizione cartacea de La Repubblica in data 11 dicembre 2018. © La Repubblica, riproduzione riservata

Ormoni sì ma che siano bioidentici

di Elvira Naselli

[…] ormoni che hanno la stessa struttura chimica di quelli prodotti dal nostro corpo, e per questo tollerati meglio.
Dosaggio personalizzato, non compresse, ma losanghe sublinguali, o assunzione transdermica o vaginale, per la massima gradualità. Gli ormoni sono nostri alleati – ci rendono madri, se vogliamo, ci rendono sexy: come si fa ad averne paura?

Marion Gluck

Regolano la vita delle donne. Ma sostituirli quando sono carenti è rischioso. Marion Gluck spiega perché quelli naturali sono i migliori.

Ha 58 anni portati con grazia e sale con piglio energico sul palco del teatro romano che la ospita. Gremito di donne. Perché il tema sono gli ormoni, soprattutto in menopausa. E Marion Gluck è conosciuta come la “dottoressa degli ormoni” bioidentici.

Nella sua clinica di Londra ha seguito in 25 anni quattordicimila pazienti. Spinte dal timore della tradizionale terapia ormonale sostituiva e attirate invece dalla naturalità degli ormoni bioidentici e dalla mano leggera con cui Gluck li dosa. In modo diverso per ogni donna.

Ma facciamo un passo indietro, partendo da quelle due piante da cui tutto nasce (nei due box sopra): un tubero centro americano, la dioscorea villosa, e i fagioli di soia.

«Da queste piante si estraggono ormoni che hanno la stessa struttura chimica di quelli prodotti dal nostro corpo spiega Gluck – e per questo sono tollerati meglio. Inoltre si dosano su ogni singola donna e non vengono ingoiati in compresse, ma sciolti sotto la lingua, per via transdermica o vaginale, quindi un assorbimento graduale. Gli ormoni sono alleati delle donne, ci danno la possibilità di essere madri, ci rendono sexy, come si fa ad averne paura?».

Tanto ne è convinta che aveva pensato di intitolare il suo libro “I migliori amici delle donne sono gli ormoni“. Titolo bocciato dalla casa editrice, che ha poi scelto “It must be my hormones“, tradotto in italiano con “Questione di ormoni”.

Di ormoni bioidentici, però. « Gli ormoni sono come un’orchestra – continua – basta un solo strumento scordato per rovinare l’armonia della musica. Per questo il medico deve dosarli bene: c’è chi tollera più progesterone, altri più estrogeni, altri ancora hanno bisogno di più testosterone » . Prima della prescrizione Gluck prescrive mammo ed ecografia al seno, densitometria ossea ed esami del sangue. E comincia comunque con un dosaggio minimo. Usarli non è facile e in Italia sono pochi a prescriverli. Possono essere comprati inviando la ricetta in Gran Bretagna oppure chiedendo la formulazione in farmacia. Il costo è di circa 50 euro al mese.

Tantissime domande, curiosità, esperienze di donne che imputano alla loro lunga storia con la pillola contraccettiva da ragazze e alla terapia ormonale sostituiva in menopausa la comparsa di un tumore al seno. Gluck rassicura, non ci sono studi a sufficienza su questi ormoni, ma i casi di tumore sono sovrapponibili a quelli della popolazione generale. E sì, si può passare dalla Tos con gli ormoni di sintesi alla Bhrt ( bioidentical hormonal replacement therapy).

Ma non parliamo solo di menopausa. Sollecitata da Antonietta Cilumbriello, ginecologa e direttrice del centro Semi per la medicina integrata, che l’ha invitata a Roma, spiega che questi ormoni si possono usare nei casi di endometriosi, di ovaio policistico, nella fase perimenopausale quando «gli ormoni vanno su e giù come un indice di borsa».

E nella depressione post parto, che può essere un momento buio.